14 maggio 2008

Lo scorso settembre in Gran Bretagna l'Autorità per la Fertilizzazione Umana e l'Embriologia (Hfea) ha dato il via libera all'utilizzo degli "embrioni-chimera" per la produzione di cellule staminali, ritenute utili allo studio di cure per molte patologie. Gli “embrioni-chimera”, sono degli ibridi, contenti materiale genetico sia umano che animale. (la Repubblica)

Già nel 1998 negli Stati Uniti, scienziati del Massachusetts avevano tentato di creare embrioni ibridi di uomo e mucca, ma, non riuscirono nell’intento.
Nel 2003 a Shangai, invece, un’equipe cinese, fondendo cellule del prepuzio di due bambini di 5
anni e di due uomini, e cellule della faccia di una donna di sessant’anni, con ovuli di coniglio della Nuova Zelanda, riuscirono ad ottenere la chimera. (Corriere della Sera)

Monsignor Elio Sgreccia, presidente della Pontificia accademia per la vita, definì queste ricerche "un atto mostruoso contro la dignità umana" e ad un’intervista per Radio Vaticana, a tal proposito, disse che c’è “una sete di sapere che va mantenuta dentro certi limiti, una sete di sperimentare che può travolgere il senso morale dello sperimentatore, se non viene controllato dal senso di equilibrio e dalla ragione umana”.
Al di là della Chiesa cattolica e di quella protestante, la maggior parte dell’opinione pubblica britannica sembra favorevole a ricerche di questo tipo.

A gennaio di quest’anno è arrivata anche l'autorizzazione da parte delle autorità di ricerca e bioetiche del Regno Unito, che ha permesso l’avvio delle sperimentazioni all'Università di Newcastle, al centro di Edimburgo e al King's College di Londra.

Proprio i ricercatori dell’Università di Newcastle hanno annunciato in questi giorni alla BBC di essere riusciti, almeno in parte, nel loro intento. Infatti, gli embrioni, formati per il 99,9 per cento da materiale genetico umano e per lo 0,1 da quello animale, sono sopravissuti solo tre giorni (Corriere della Sera).
Secondo Silvia Garagna, esperta di clonazione e di cellule staminali del laboratorio di Biologia dello sviluppo dell'Università di Pavia, i tre giorni di vita degli embrioni chimera sono insufficienti
per essere considerati un risultato utile. (Agenzia Radicale)

Seppure comprendo le ragioni e le speranze dei malati e dei loro famigliari, a cui non posso che essere idealmente vicino, rimango comunque molto scettico e diffidente nei confronti di questi studi.
Tale diffidenza ha assunto un carattere ancora più marcato da quando ho letto un articolo, scritto da Angelo Vescovi, neurobiologo dell’Università Milano Bicocca per “Il Giornale”.

Secondo il neurobiologo, la cellula ibrida ha un “pilota” umano che non può comunicare con una centrale energetica di tipo animale, e, quindi l’utilizzo di tali cellule per studiare malattie neurologiche come Parkinson, Alzhaimer e atrofia muscolare, caratterizzate proprio dalla degenerazione delle centrali energetiche nelle cellule, ha una valenza “a dire poco questionabile”.
Oltretutto, Vescovi, ritiene che i dibattiti di questi giorni, forse, hanno poco a che fare con la scienza ed i malati, ma con altri interessi, anche di tipo economico. Infatti, “la sperimentazione per le malattie neurodegenerative è già possibile e le cellule sono già disponibili. Mancano solo i soldi... ma anche la solidarietà, l'umanità ed il pudore”. (Il Giornale)

Nonostante abbia letto che le cellule ibride uomo/animale verranno soppresse entro un periodo massimo di quattordici giorni (Corriere della Sera), motivo questo che dovrebbe rasserenarmi, leggo poi un’intervista rilasciata da Cesare Galli a Veronafiere, che, invece, aumenta ulteriormente i miei dubbi su tali ricerche, facendomi pensare che non si fermeranno di certo qui.

Il professor Cesare Galli, che fu il primo a clonare un toro nel 1999 e una cavalla nel 2003, sta lavorando ora ad un progetto europeo per ottenere la compatibilità degli organi dei maiali sull’uomo.
Se clonare un bovino costa 30.000 euro ed un cavallo costa 150.000 euro, clonare un maiale, invece, costa solo 5.000 euro, rendendolo molto più conveniente rispetto ai precedenti.

Secondo, Galli, i maiali verdi, recentemente ottenuti utilizzando il Gfp, la proteina di una medusa, come marker, evidenziano che l’intervento sul genoma è riuscito.
E’ previsto che, in una fase successiva, tale proteina verrà sostituita con geni umani e che, entro dieci o quindici anni, alcuni produttori potranno allevare maiali per gli ospedali, anziché per i prosciutti e la carne. Anche se tale soluzione non risolverà la crisi del mercato dei suini, aprirà comunque un nuovo mercato che sarà quello degli organi compatibili con quelli umani. (l’intervista al professor Cesare Galli è scaricabile
qui)

Dal mio punto di vista, nonostante questi esperimenti potrebbero salvare la vita a milioni di persone, ritengo che essi siano comunque molto pericolosi, e, non solo per una questione etica, anche se ritenere dei “mostri” queste eventuali creature non sarebbe del tutto incomprensibile. Ciò che mi domando è se l’applicazione di simili cure, derivate da esperimenti genetici, sarà davvero sicura e se non possa addirittura generare in futuro altre o nuove patologie.
L’uomo, con le sue limitate conoscenze, sta cercando di sostituirsi a Dio o, secondo un altro punto di vista, a miliardi di anni di evoluzione, senza conoscere con precisione quali saranno le conseguenze di ciò.

Probabilmente, secondo alcuni di voi, sono rimasto impressionato da qualche film fantascientifico, ma mi sembra che l’umanità stia già tristemente varcando, con tutte le sue implicazioni, quel limite che, fino a qualche anno fa, veniva chiamato per l’appunto fantascienza.

Ma cosa ci sta spingendo in questa direzione così pericolosa? La sete di conoscenza, le malattie o gli interessi economici?

10 commenti:

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Lara ha detto...

Sono perfettamente d'accordo: forse l' abbiamo persino superata, la fantascienza.

Ciao Erri, buona giornata!

Anonimo ha detto...

Se mi permetti, non sono d'accordo con quanto scritto. Non possiamo vivere in base ad una convinzione, quella di Dio, di cui non siamo assolutamente certi. Ti ricordo che fino a qualche tempo fa la chiesa era contraria anche al trapianto degli organi e in epoche più lontane alla vaccinazione contro il vaiolo, ecc. Lo dice la Bibbia. Non si deve andare contro la volontà di Dio eppure, anche chi dovrebbe "rappresentarlo" sulla terra ha fatto uno strappo alla regola. Io sono contrario a quelle ricerche che si fanno senza uno scopo ben preciso ma quando a motivarle c'è la cura ad un male... ben venga.
Con le cellule staminali si possono fare grandi cose e ti assicuro che gran parte delle persone malate sono qui che aspettano i risultati delle ricerche.

èrri ha detto...

Ciao dama verde, ti ringrazio. Rabbrividisco nel leggere di embrioni uomo-mucca e di maiali-uomo. A presto!

Sp, grazie della visita, apprezzo le tue osservazioni, che, ovviamente, sono condivisibili quanto le mie.
Non mi pareva di aver dato questa impostazione al mio articolo. Ho esposto la posizione della Chiesa tra le tante, compresa la mia, per completezza di informazione.
Sono contrario agli OGM perché ritengo molto pericoloso modificare il patrimonio gentetico di un essere vivente. Non possiamo sapere quali saranno i risvolti futuri.
E' ovvio che scoperte scientifiche che migliorino la vita degli esseri umani siano positive, però non ritengo sia questa la strada corretta.

Anonimo ha detto...

Tutti e tre "mi auguro"

Questa mia boutade nasce dal fatto che temo che il punto "malattie" non sia da questi signori molto contemplato.

Io sono favorevole alla genetica per curare le malattie e favorevole a questa branca della scienza e della medicina. Dipende poi che uso si fa delle scoperte che si ottengono.

Credo che innestare parti metalliche all'interno di noi stessi sia condivisibile se serve per ripristinare una situazione altrimenti ora gravata da handicap.

Meno se si parla di robot pensanti e con "anima" ( un progetto UE mira a creare robot "colf" che possano dialogare e tenere anche compagnia agli anziani, notizia su La Stampa di due giorni fa) per cui Ray Hammond sostiene che entro il 2030 anche noi dovremo implementarci se vorremo restare al passo dei robot che avremo creato.

Ecco una genetica ed una scienza in generale che andassero in questo senso non le vorrei.

Ma ogni passo che invece aiuti la vita mi troverà sempre favorevole.

Perfino se un uomo vivesse con un cuore di mucca.

Discorso complesso mi rendo conto, ma alla fine la sintesi, sulla carta almeno, non è difficile: ok alle scoperte che aiutano a guarire e migliorano la vita. No a scoperte per creare dei Rambo.

Anonimo ha detto...

Ciao èrri, ti auguro un buon fine settimana!! A presto.

Antonio La Trippa ha detto...

Ciao come va?? Sto facendo un po di scambio link...ti va di aggiungere il mio blog http://whatisit4.blogspot.com/
ai tuoi link? fammi sapere...aspetto tue notizie. Ciao

Gianluca Pistore ha detto...

ciao, ti aspetto sul mio blog con un meme, il PREMIO [R]EVOLUTION!

www.gianlucapistore.com

èrri ha detto...

daniele: Ciao!
Il problema secondo me non sta nel fatto che un uomo viva con il cuore di una mucca ma bensì che la mucca viva con il cuore e tutti gli altri organi di un uomo.

casa degli orrori: Grazie per la visita. Scusa se ti rispondo solo ora, avevo già letto il tuo commento ma sono stato impegnato tutta la settimana. Un abbraccio. A presto!

Antonio la Trippa: Ciao Antonio, ho inserito il link del tuo blog. Scusa se non mi sono fatto sentire negli ultimi giorni, mercoledì ho trovato Form... Ci sentiamo a breve.

gianluca pistore: E' da un bel pò di tempo che non passi da queste parti, mi fa piacere. Ti ringrazio di avermi inserito nel tuo post, anch'io ti ho posizionato più in alto nel post dello scambio link, che puoi raggiungere dalla prima pagina. Ciao, alla prossima!

crystal ha detto...

E' giusto che la scienza faccia esperimenti per migliorare la vita dell'uomo, ma non trovo giusto superare certi limiti. Dopo le cellule uomo-animale dove si arriverà? Ai minotauri?!

Anonimo ha detto...

Sig. Erri, forse non sa che solo in Europa ci sono più di 50.000 persone in attesa di un trapianto, di cui 9.500 solo in Italia.
Qui trova tutte le informazioni ufficiali http://ec.europa.eu/health-eu/newsletter/56/newsletter_it.htm

Smettiamola di fare accuse a chi si dà da fare per trovare risposte, perchè la popolazione invecchia (non nascono figli), queste persone sono in continua crescita e se non appoggiamo la ricerca che Cesare Galli sta portando avanti.

Apriamo gli occhi!!
Oltre alla sofferenza e alla morte delle persone, un malato in dialisi costa allo Stato Italiano 80 000 Euro l'anno.
Ci rendiamo conto?