19 febbraio 2008

In una segnalazione, ancora del 27 gennaio 2006 , rivolta al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro dell’Economia e delle Finanze, l’antitrust evidenziava la presenza nel mercato del commercio al dettaglio di dischi e nastri (ovvero CD e DVD) di due aliquote IVA differenti. Una del 20%, per i commercianti al dettaglio, ed, una del 4%, per i giornali quotidiani e periodici (ciò è dovuto a delle normative che impongono un'aliquota IVA agevolata ai giornali).
Sulla base di accertamenti, l'antitrust aveva constatato, anche, che l'aliquota del 4% veniva applicata alla totalità delle vendite abbinate di testate quotidiane e periodiche.

A giudizio dell’antitrust, i 16 punti di differenza, tra le due aliquote, avevano portato ad una alterazione dell’assetto concorrenziale del mercato, con uno svantaggio per le imprese commerciali che svolgevano l'attività di vendita al dettaglio.

L’antitrust, infine, riteneva opportuno un intervento normativo volto ad assicurare il trattamento fiscale più favorevole, cioè quello del 4%, sui DVD e le videocassette, a prescindere dal canale distributivo (segnalazione AS320).

A quanto mi risulta, non vi è stato ancora nessun intervento normativo in tal senso, visto che, per i commercianti al dettaglio di DVD, l’IVA è rimasta al 20%.

Provate a pensare, per fare un esempio, ad un negoziante che ha acquistato un DVD all’ingrosso: ha speso € 12.10, ha applicato un ricarico del 30%, a cui va aggiunto il 20% di IVA, per un totale di € 18.90 (con un guadagno di € 3.60, che va a formare il reddito sul quale paga anche le tasse). Lo stesso film è uscito quasi in contemporanea con i giornali a € 3 in meno.

Questo ha creato la seguente situazione:
- Il cliente che ha acquistato il DVD dal commerciante, seppure la qualità potrebbe essere differente, si è sobbarcato la spesa dovuta al maggior valore dello stesso rispetto al DVD venduto con il giornale;
- Il negoziante si è sobbarcato la spesa dell’invenduto, che rimarrà in magazzino.

Tutto ciò ha comportato un costo sociale che va oltre i singoli consumatori o i singoli commercianti che svolgono l'attività di vendita al dettaglio.

Una riduzione dell’IVA nei DVD (e, auspicabilmente, anche nei CD), permetterebbe ai piccoli commercianti di essere più competitivi, per quanto concerne il prezzo, con i giornali, che già godono del sostegno pubblico, e con le grandi catene. Oltretutto, otterrebbero maggiori introiti dovuti al maggior quantitativo di merce venduta.

Mentre, cosa più importante, i consumatori beneficerebbero di una maggiore concorrenza tra i competitors presenti nel mercato, di una riduzione dei prezzi, e, quindi, assisteremmo anche ad una diminuzione del fenomeno della pirateria.


Ma cosa aspettano a diminuire questa imposta su determinati prodotti? Che chiudano tutti i piccoli commercianti? Che la gente sia costretta a fare decine di chilometri per acquistarli nei grossi centri commerciali? Che debba attendere ogni volta le uscite con i giornali? Che lo scaricare illegalmente materiale audiovisivo da internet diventi per molti l'unica alternativa?

Dimenticavo, questo sta già avvenendo ed una sua riduzione è necessaria al più presto.

9 commenti:

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Lara ha detto...

Giustissimo, sono pienamente d'accordo.

cris ha detto...

ciao carissimo!!!!!!come non essere d'accordo con quello che hai scritto!!ottimo post!!!ciao

èrri ha detto...

Grazie. Queste credo siano piccole grandi ingiustizie.
Parlano spesso di pirateria, ma, quando si tratta di fare questi piccoli importanti interventi, fanno finta di niente.

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Curioso che questa assoluta necessità non sia neanche presente in nessun programma politico presentato in questi giorni.

Aiuterebbe anche a far girare qualche soldo in più...

D ha detto...

Ciao èrri, hai ragione, la cosa è piuttosto paradossale.

Giusta provocazione!

Finalmente sono venuto a trovarti, scusami per il ritardo e grazie per le tue visite ed i tuoi commenti anche sul Gazzettaccio.
A proposito, ho aperto lo scambio link.

Nella D mensione ti ho già linkato.

Ciao

Gianluca Pistore ha detto...

ma se l'IVA la diminuissero al 6-7% circolerebbero più soldi e l'economia andrebbe meglio! ciao

èrri ha detto...

rockpoeta: Sì, molto curioso. Di positivo, nei programmi, ho visto una forte attenzione alle tematiche sociali, mentre, di negativo, ho letto che la loro realizzazione avrebbe dei costi esorbitanti.
Probabilmente una piccola modifica di questo tipo è poco costosa ed i soldi devono uscire dalle tasche della gente comune per finire sempre, in modo o nell'altro, nelle tasche dei soliti.

d:Non c'è problema, anzi grazie a te per avermi fatto visita!

gianluca pistore: Sì, hai ragione, sarebbe positivo qualunque intervento in tale direzione.
Ma, rimarrebbero comunque, anche se in maniera minore, questi ingiustificati effetti distorsivi dovuti a due aliquote diverse.
Oltretutto, il piccolo commerciante, che ormai, a mio parere, è stato assorbito dalla classe medio-bassa e non è un grosso gruppo, ma, nella maggior parte dei casi, un'impresa famigliare, vende lo stesso prodotto ma non gode dell'intervento pubblico.
Vorrei informarmi anche su altre forme di distribuzione perché non ci vedo chiaro.
Speriamo venga fatto qualcosa poiché è essenziale la sopravvivenza delle piccole attività di vendita al dettaglio, in quanto svolgono nel loro piccolo anche un servizio sociale.

E poi, questo discorso chiaramente non è rivolto a nessuno, e scusate la sguiataggine: Mi sono rotto i maroni che per avere un CD o un DVD originale, occorra spendere così tanto. Non ha senso una situazione del genere per quelle che sono le attuali condizioni di mercato (internet compreso). E' ora che si diano una mossa visto che se ne parla da anni.

Mr.Segnalatore ha detto...

Ciao, grazie per aver partecipato all'iniziativa "Segnala il tuo Blog".
Ti ho appena inserito nella mia "Lista Links Amci", spero tu faccia altrettanto.

A presto, ciao!

Mr.Segnalatore
Il Segnalatore Blog

Killo ha detto...

Giusto