5 aprile 2008

Le violenze in Tibet, purtroppo, proseguono ancora.

Giovedì sera, infatti, la polizia cinese entrò in un monastero dello Sichuan, nella Cina sud occidentale, per sequestrare le foto del Dalai Lama. A quel punto, due monaci buddisti si opposero, venendo per tale motivo arrestati.

Gli altri monaci si sono, così, presentati all’accampamento della Pap (Polizia armata del popolo) per chiederne la liberazione. A questi, si unirono anche alcune centinaia di tibetani dai villaggi vicini.

La reazione della polizia cinese nei confronti della folla, che urlava “Vogliamo la libertà” e “Lunga vita al Dalai Lama”, fu estremamente dura. Nella sparatoria morirono almeno otto tibetani, dei quali alcuni erano monaci buddisti. (ANSA)

In questi decenni di dominazione cinese, il Tibet ha subito violenze inaudite: sono stati stimati oltre un milione di morti tra la popolazione tibetana, decine di migliaia di arresti, la distruzione di 6000 monasteri, l’insediamento di 7 milioni di cinesi che hanno reso la popolazione tibetana una minoranza,… (Wikipedia)

E’ ora di finirla con queste persecuzioni e con il “genocidio culturale” ai danni del popolo tibetano, che, di certo, non può essere incolpato di fomentare violenza.

La Francia ha posto tre condizioni affinché il presidente Sarkozy si presenti alla cerimonia di inaugurazione dei giochi olimpici di Pechino: la fine delle violenze contro la popolazione del Tibet e la liberazione dei prigionieri politici, un'inchiesta sugli avvenimenti tibetani e l'apertura del dialogo con il Dalai Lama. Ma, dubito che queste richieste vengano ascoltate.

Temo che la superpotenza cinese possa fare il bello e il cattivo tempo sul Tibet e, a questo punto, non solo.

Ancora una volta il Mondo rimane a guardare sull’orlo della fossa seduto.

6 commenti:

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Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Un plauso a Sarkozy soprattutto se in caso di mancata realizzazione di queste condizioni lui manterrà davvero la promessa fatta.

Per il resto da me si parla di Cina ed Olimpiadi forse per un aspetto che non consideravamo ma che potrebbe aprire un filo di speranza.

èrri ha detto...

Condivido, quello di Sarkozy sarebbe un gesto importante, purtroppo temo che finirà tutto in una bolla di sapone.

Sicuramente i tentativi della gente comune di fermare la fiaccola olimpica stanno un duro colpo all'immagine della Cina. Molto più di quanto osino fare i loro governi!

Lara ha detto...

Mi sembra di aver letto che l'America ha tolto la Cina dal libro nero. Di bene in meglio ;(

Ciao Erri, buona serata!

D ha detto...

E' vergognoso, fa bene chi vuole boicottare le Olimpiadi, ma non tutti saranno disponibili a prendere le distanze dalla Cina, è economicamente influente, così come gli Stati Uniti quando si autorizzano da soli a qualche violenza o bombardamento.

Ciao Erri

Anonimo ha detto...

Ciao, penso che è una difficile scelta boicottare le olipiadi. Da una parte, cioè la mia lo farei immediatamente. E' proprio ora che il mondo si interroga su questo problema. Dopo le Olimpiadi, la Cina diventerà economicamente ancora più forte e la questione Tibet si affloscerà. Ora bisogna che qualcuno faccia qualcosa. Ma i capi di stato guardano alla Cina come una risorsa per i propri mercati. La Cina deve fermarsi. Dall'altro lato, dovete mettervi nei panni di un'atleta che si prepara per anni per partecipare alle Olimpiadi e ha faticato da morire e sa che non gli capiterà più di avere questa possibilità. Non è facile rinunciare. Poi io sono il primo a voler che i Cinesi se ne vadano da li e che la smettano con i loro giochi sporchi!

Flo

Anonimo ha detto...

Un mandala di pace per il Tibet
Un evento in favore della pace per il popolo tibetano
Il 10 Maggio 2008 alle ore 12, presso il museo d’arte orientale Obrietan, via Einaudi 24 a Brendola – provincia di Vicenza, si terrà la cerimonia di avvio ai lavori per la costruzione del Mandala Yamantaka, che misurerà 4 metri x 4 e sarà il più grande mandala mai realizzato prima in Europa.
Il museo Obrietan con la preziosa collaborazione di alcuni Monaci Tibetani che realizzeranno il sacro disegno e l’appoggio di LiberoReporter, intendono con questo gesto inviare un messaggio di pace nei confronti di quel popolo Tibetano che tanto soffre a causa di una persistente mancanza di dialogo con la Cina.
Il mandala Yamantaka ha un grandissimo valore spirituale, è noto come distruttore del signore della Morte ed è raffigurato provvisto di una spada con cui lacererà i veli dell’ignoranza. La sua speciale qualità e le sue sembianze vengono utilizzate nel cammino spirituale per trasformare le forze distruttive quale ira e odio, in forze benefiche, per combattere le forze negative interiori ed esteriori che impediscono la pace e la felicità. Yamantaka è una locuzione in sanscrito che porta all’illuminazione della saggezza e porta verso la tanto auspicata pace, una pace universale.
La realizzazione di questo disegno sacro comporterà tre mesi di lavoro incessante e chiunque lo vorrà potrà seguire la minuziosa costruzione che avverrà con una finissima sabbia di marmo colorata, anche attraverso i siti internet www.museobrietan.org oppure sul giornale on line www.liberoreporter.it , in qualunque momento della giornata.
Chi vorrà conoscere altre iniziative a favore del Tibet realizzate da Kino Obrietan potrà trovare un reportage sulla rivista LiberoReporter del mese di maggio.
Pochi giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi, il giorno 26 Luglio 2008, alle ore 18, si terrà la preghiera che accompagnerà il toccante rito della dispersione del Mandala, che ha il significato intrinseco della distruzione del male e della propagazione della pace e della felicità.
Durante il rito della dispersione, ai presenti verrà offerta la sabbia con cui è stato realizzato il disegno, affinché sia di buon auspicio.
Partecipate al rito di apertura dei lavori che si terrà il 10 maggio 2008, alle ore 12, presso il Museo d’arte orientale Obrietan, via Einaudi 24 a Brendola, provincia di Vicenza.